POSTFATARESURGO

Deve esistere un sistema segreto, un canone inverso nella musica dei POSTFATAREURGO, una regola-non-regola che smembra la costruzione ritmica, melodica, armonica e contrappuntistica proprio quando pare che questa sia finalmente declinabile dopo che i tre per vari minuti l'hanno inseguita.

È forse per questo motivo che risulta impossibile non rimanere ben incollati alle proprie sedie durante il loro spettacolo. POSTFATARESURGO, interpretano infatti quel meraviglioso ed altissimo concetto di perfetta imperfezione che la musica si porta appresso da sempre ed è bello che loro esaltino questa idealità artistica mentre i formalismi, l'estetica, l'effimero, la forma e il rassicurante continuano ad imperare.
Ecco allora che nel loro sound, fatto in fin dei conti di tanti piccoli suoni che escono dalle loro tastiere, dai bassi, dai contrabassi e dalle percussioni, l'esposizione tematica non prevalica più altri aspetti del discorso musicale ma ne è semplice parte.

Ma perchè piacciono così tanto i POSTFATARESURGO ? Perchè i tre con grande competenza suonano composizioni originali e non, apparentemente tanto difficili, scomposte e frammentate, ma lo fanno con un fuoco addosso che rende non cattedratico e gioioso il loro approccio, suscitando consensi fra i muscisti in primis e fra il pubblico più smaliziato ed abituato alla tradizione americana delle grandi band da concerto. Chiariamo, infatti, a scanso di equivoci, che POSTFATARESURGO niente hanno a che vedere con il jazz in quanto tale. La loro estrazione è il blues, il rock, la fusion, la musica progressive, le band come i Weather Report; il jazz è però nella loro testa, nel loro modo d'essere. E, quando si lanciano in arditi avvitamenti liberandosi dalla costrizione tonale e/o armonica, vi è sempre un ancora lanciata qui o là, sia essa ritmica o melodica a mantenere l'improvvisazione fortemente organica.

Personnel

Piero Cusato piano e keyboards
Giovanni De Sossi electric bass
Vittorino Naso drums & electronics
Gianni Savelli tenor sax